Santo del giorno 10 novembre: San Baudolino di Alessandria eremita Stampa
Giovedì 10 Novembre 2022 00:00

Santo del giorno 10 novembre: San Baudolino di Alessandria eremitaBaudolino visse al tempo del re longobardo Liutprando (712-744) e la più antica testimonianza che parla di lui ci è data dallo storico Paolo Diacono monaco benedettino longobardo (720-799 ca.), praticamente contemporaneo del santo. Baudolino (Baudilio) è chiamato dallo storico “uomo di mirabile santità”, era un eremita dotato del dono dei miracoli e delle profezie e vissuto a Foro, l’attuale Villa del Foro, località sulla sponda del Tanaro, nei pressi di Alessandria in Piemonte. Paolo Diacono, nella sua “Historia Langobardorum” riporta fra l’altro un episodio quale testimonianza dei doni soprannaturali cui era dotato; durante una battuta di caccia, un conte nel cercare di colpire con l’arco un cervo, fallì il colpo colpendo invece Anfuso, nipote del re Liutprando; la ferita era grave e il re inviò un messaggero da Baudolino, affinché impetrasse dal Signore la guarigione del giovane nipote. Nel frattempo Anfuso morì e quando il messo raggiunse Baudolino nel suo eremo, questi prima che parlasse, gli disse di sapere tutto quello che voleva chiedergli, ma era rammaricato perché non poteva far nulla, in quanto il giovane era già morto. Il santo eremita morì verso il 740 e sepolto a Villa del Foro; quando nel 1168 fu fondata Alessandria, gli abitanti di Villa del Foro vi si trasferirono portando anche le reliquie del santo, divenuto loro patrono. Il suo patrocinio continuò, secondo la tradizione, quando nel 1174 apparve sui bastioni di difesa della città, mettendo in fuga gli assedianti ghibellini. Nel 1189 fu costruita una chiesa in suo onore, che fu affidata agli Umiliati e, alla soppressione di questi, passò ai Domenicani nel 1571; questi monaci, volendo aumentare la popolarità già grande di san Baudolino, elaborarono le scarse notizie su di lui, cosicché progressivamente si formò la leggenda della sua vita in cui sono frammisti dati reali o verosimili, con altri decisamente fantastici se non assurdi. Gli Umiliati, il cui movimento sorse fra il 1170 e il 1178 a Milano, costituivano una società religiosa di artigiani della lana, votati alla povertà evangelica, al lavoro, continenza, penitenza e predicazione; dopo varie vicende e scissioni, furono una parte di essi approvati come Ordine religioso maschile e femminile; il ramo maschile fu soppresso nel 1571 mentre il ramo femminile durò fino alla fine del secolo XVIII; essi vollero annoverarlo tra i santi del loro Ordine. Inoltre i vescovi di Tortona e di Acqui, visto la grande popolarità goduta dal santo eremita, lo considerarono un vescovo, non mancò chi lo definì vescovo di Alessandria, per questo è raffigurato anche in abiti vescovili. Nel 1803 quando la chiesa dei Domenicani fu chiusa, le reliquie del santo furono portate nella chiesa di Sant’Alessandro e poi nel 1810 trasferite nella cattedrale e deposte in una cappella a lui dedicata. Esiste la devozione e il voto dell’offerta della cera da parte della città in suo onore a partire dal 1189, voto rinnovato nel 1599 e ratificato dal Sinodo diocesano del 1602. La leggenda racconta che oche, cervi e altri animali si sarebbero radunati attorno a lui per ascoltarlo nel suo eremitaggio, perciò a volte è raffigurato circondato da questi animali. Nel 1786 san Baudolino fu proclamato patrono principale della città e della diocesi di Alessandria; la sua festa è celebrata il 10 novembre.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare